Il valore etico della conoscenza e le mostre degli anni '90

Il lavoro di studiosa dell'arte che la Calisti conduce contemporaneamente al fare pittura necessita una riflessione.

La ricerca storica orientata dall'artista sottolinea un'avvertita esigenza di libertà critica, vuole essere strumento di chiarezza per se stessa e si esprime attraverso la scelta di campi di indagine a volte difficili per le loro implicazioni etiche, accidentati per l'assenza di una letteratura che sia di conforto nel processo di ricostruzione dei fatti storici.

Nella monografia su Gaetano Orsolini scultore della prima metà del '900 è evidente la stessa tensione che comporta la realizzazione di un lavoro pittorico. Tensione si avverte quando dirà che: Una vicenda storica e il percorso artistico di un tempo storico non possono essere ignorati solo perché altro è il giudizio che ci accompagna nella ricostruzione di quel percorso.

Il valore etico della conoscenza è premessa insostituibile per sentirsi liberi. Io sono convinta che la conoscenza può restituire misura e dignità ai fatti. La realtà indottrinata ha sterilizzato immagini e parole, ha inaridito e condotto nel vuoto il tempo che pure è trascorso. (dalla conferenza: Gaetano Orsolini scultore 1884-1954, tenuta all'Archeoclub di Fermo 2001)

La mostra: Silenzio di una strada del 1994 ad Ascoli Piceno e la struggente malinconia del paesaggio marchigiano in Luce per Antichi Borghi a Milano del 1997 sono i momenti che hanno imposto la pittrice all'attenzione della critica.

Si avverte nella sua pittura ammantata d'ombra, immersa in scenari di silenzio, pronta a stemperarsi in un balenio di luci, la sintesi di una ricerca volta ad indagare l'inquieto mistero delle cose.

La pittrice avverte la necessità di studiare, di meditare sulla infinita possibilità di valore di luce e ombra senza venir meno alla cultura della forma, al suo linguaggio di vita e di mistero.

Le fragili architetture teoriche - dirà - che contrappongono il formale all'informale, il figurativo all'astratto, l'arte impegnata alla non impegnata, la modernità alla post-modernità sono frammenti temporali di un vasto divenire. (dalla conferenza: L'Arte e il Mercato, Osimo 1998)

La fede nella pittura come specchio del pensiero senza tempo e il colloquio con i maestri del passato: Rembrandt, Caravaggio, Cezanne, i grandi esponenti delle Avanguardie storiche, rappresentano le premesse ideali della sua ricerca poetica.

Come ha saputo rivisitare il tema della vita e della morte, nell'Ultimo Casolare, ottenendo con indubbia maestria assonanze tonali struggenti e inquietanti, così con eguale capacità la Calisti ha interpretato, in chiave allegorica, il tema dell'eterno nel dipinto Ai Confini dell'Ombra. L'elemento astratto informale si ricompone in purezza figurativa, e sono proprio questi ritmi tonali che riconducono, dall'astrazione geometrica dei particolari, alla purezza della forma.

La fase dei Grandi Labirinti, titolo evocativo, riflesso di un proprio sentire, iniziata come ricerca estetica ed esistenziale negli anni ottanta e che tuttora perdura nel lavoro della pittrice, pone l'accento sulla sua capacità di mestiere e d'osservazione, sulla sua intuizione formale che diviene espressività. Dedalo si è smarrito nel labirinto di una natura panica, la luce ridisegna appena un percorso che l'ombra ha confuso, e i sentieri altri non sono che rami aggrovigliati, simulacri di antiche sorgenti vitali, specchi ingannevoli di una grande inquietudine.

In queste meditate, intricate direzioni e con questa libertà di sguardo si muove il lavoro della pittrice. Le sue interpretazioni sono oggi indirizzate verso un approfondimento problematico del dato figurativo, in un serrato dialogo tra luce, colore e forma. La ricerca di un naturalismo che si apre alle suggestioni dell'astrazione, il Vero e la sua poesia rintracciata sul filo della memoria, rappresentano il nucleo tematico di questa appassionata avventura artistica.

1996 Arabeschi

Acquerello e china su carta, cm. 50 X 50

1988 Colori d'autunno

Acquerello e pennino su carta, cm. 70 X 50

1989 L'albero azzurro

Acquerello, cm. 50 X 30

2002 San Matteo e l'Angelo

Olio su tela, cm. 150 X 150