Testimonianze e interventi critici

Dal volume Forma e Immagine Rassegna di Artisti e Finalisti del Premio Arte 1994 Editoriale Giorgio Mondadori, 1994.

Chi dipinge la natura, specie se in chiave realista, ha bisogno di uno sguardo attento, di una mano sicura e di un'anima curiosa, che sappiano equilibrare verosimiglianza e invenzione.

Marisa Calisti possiede queste abilità in misura notevole, accanto a una schietta vocazione narrativa, capace di vivificare l'immagine immobilizzata sulla tela con il movimento del racconto.

I suoi alberi, i suoi giochi di ombre e di luci attraverso la vegetazione, i suoi boschi fitti e atemporali nascondono segreti e suggeriscono avventure dello spirito, dentro e oltre lo splendido scenario della natura.

è una pittura colta e sapiente, che comunica una vaga inquietudine, ma anche un fiducioso abbandono alla ricchezza esuberante del paesaggio.

Paolo Levi

1988 Torre antica

Acquerello e pennino su carta, cm. 70 X 50

Dal depliant della mostra personale di Marisa Calisti , Luci per Antichi Borghi, Recanati, Palazzo Comunale, 1995.

I dipinti della giovane artista picena Marisa Calisti, che divide il suo tempo fra Bologna e Porto San Giorgio sono soltanto all'apparenza semplici.

La tecnica, fondata su una lenta e meticolosa sovrapposizione cromatica, rivela infatti un modo nuovo e meditato del colore.I soggetti tratti dal mondo della natura, escludono la figura umana e ci mostrano alberi dalle chiome incombenti, rievocando l'immagine di intricate foreste dove è facile perdersi.

La ricerca del Sublime inteso nell'eccezione Kantiana come ciò che attrae, ma nel contempo sgomenta, sembra essere l'approdo verso il quale la Calisti dirige la sua attività di pittrice colta e sapiente.

Stefano Papetti

1994 La luce penetro l'ombra

Acquerello e chine colorate su carta, cm. 70 X 100